Blog

Neuro web design: le neuroscienze al servizio dell’Experience Design

28 Maggio 2025 UI Design

Cos’è il neuro web design (Neurodesign)?

Il Neurodesign è un approccio innovativo al web design che, per migliorare l’esperienza utente, si serve delle più importanti evidenze neuroscientifiche riguardo i processi cognitivi e decisionali, nello specifico prendendo in esame come il cervello percepisce, elabora e memorizza le informazioni

Antonio Damasio, neuroscienziato, neurologo e psicologo, nel suo celebre libro L’errore di Cartesio, afferma: “Non siamo macchine razionali che si emozionano, bensì macchine emotive che pensano”. Questa frase sintetizza un principio fondamentale: la maggior parte delle decisioni che prendiamo (comprese quelle di acquisto) avvengono in pochi millesimi di secondo a un livello inconscio e vengono razionalizzate solo in un secondo momento. Per questo motivo, per progettare esperienze che guidino queste decisioni in modo efficace, è fondamentale conoscere i meccanismi cognitivi che le influenzano.

Principi di Neurodesign

Nel libro Neuro Design: approfondimenti di neuromarketing per aumentare il coinvolgimento e la redditività, il neuroscienziato Darran Bridger descrive cinque principi chiave del Neurodesign: l’elaborazione fluida, le prime impressioni, la salienza visiva, i driver emozionali non consapevoli e l’economia comportamentale. Vediamoli nel dettaglio.

Elaborazione fluida

Il nostro cervello ha una naturale predilezione per le immagini e i layout semplici e facili da elaborare. Design chiari e ben organizzati riducono il carico cognitivo e facilitano la comprensione degli utenti. Per migliorare l’esperienza complessiva e favorire una navigazione intuitiva e appagante, inoltre, è fondamentale che le interfacce abbiano gerarchie visive ben definite, font leggibili e una spaziatura adeguata.

Prima impressione

Il cervello umano è programmato per formulare giudizi immediati al primo impatto visivo. I primi secondi di interazione con un sito web, dunque, sono cruciali e influenzano l’intera percezione dell’esperienza. Per catturare e mantenere l’attenzione degli utenti, è essenziale investire nella cura estetica del design, utilizzare layout armoniosi, garantire una navigazione fluida, selezionare immagini di alta qualità e adottare un tono di voce che rispecchi l’identità del brand.

Salienza visiva

La salienza visiva sfrutta l’attrazione naturale del cervello verso elementi distintivi come colori vivaci, contrasti marcati e dimensioni significative. Questi elementi possono essere sapientemente utilizzati per guidare l’attenzione degli utenti verso i componenti più importanti come, per esempio, i pulsanti di azione (CTA). Una strategia di salienza visiva ben calibrata rende le interazioni più fluide e fa aumentare le conversioni.

Driver emozionale non consapevole

Dettagli apparentemente piccoli possono generare un impatto sorprendentemente profondo sull’engagement degli utenti. Micro-animazioni raffinate, palette di colori caldi, messaggi empatici e un feedback visivo o tattile possono trasformare una semplice interazione in un’esperienza emotivamente più significativa. Questi elementi, progettati con cura, rafforzano il legame emotivo tra l’utente e il prodotto, elevando il livello di soddisfazione e fedeltà.

Economia comportamentale

Le decisioni degli utenti sono spesso guidate da meccanismi irrazionali. Tecniche come la creazione di scarsità (“Solo 2 pezzi rimasti!”) o urgenza (“Offerta valida per 24 ore”) stimolano reazioni istintive, spingendo a prendere decisioni rapide. Queste strategie, se utilizzate con equilibrio, possono aumentare significativamente le conversioni perché creano un senso di valore immediato per l’utente.

Tecnologie a supporto del Neurodesign

Per monitorare il comportamento e le risposte degli utenti, inoltre, i/le designer possono avvalersi di tecnologie avanzate come l’elettroencefalogramma (EEG), l’eye-tracker, la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e i misuratori della risposta galvanica della pelle (GSR):

  • EEG (elettroencefalogramma): misura l’attività cerebrale per comprendere il livello di attenzione, coinvolgimento e risposta emotiva degli utenti.
  • Eye-Tracking: traccia i movimenti oculari per identificare quali elementi visivi catturano l’attenzione e come gli utenti esplorano un’interfaccia.
  • fMRI (risonanza magnetica funzionale): fornisce mappe dettagliate delle aree cerebrali attive durante l’interazione con un’interfaccia.
  • GSR (risposta galvanica della pelle): misura le variazioni nella conduttanza della pelle per rilevare lo stress o l’attivazione emotiva.

Questi strumenti sono estremamente preziosi perché permettono di raccogliere dati oggettivi, che possono essere utilizzati per ottimizzare il processo di design.

Per concludere

Sempre più aziende stanno riconoscendo il valore del Neurodesign e investono in soluzioni basate sulle neuroscienze per creare esperienze digitali intuitive, coinvolgenti e altamente soddisfacenti. 

La forza del Neurodesign risiede nella sua capacità di migliorare l’estetica e le funzionalità delle interfacce sulla base di una profonda comprensione dei processi cognitivi, offrendo soluzioni che non solo sono visivamente accattivanti, ma che generano risultati concreti come l’aumento delle conversioni e la riduzione dei tassi di abbandono. 

Infine, tecnologie come l’elettroencefalogramma, l’eye-tracker, la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e i misuratori della risposta galvanica della pelle (GSR) offrono ai/alle designer dati preziosi sulle preferenze e i comportamenti degli utenti. Queste informazioni consentono di ottimizzare e migliorare ulteriormente l’esperienza d’uso delle persone che interagiscono con i prodotti digitali progettati per soddisfare le loro esigenze.

Chiara Diana
Linkedin