Errori di UX da evitare per il tuo ecommerce
Chi ben comincia è a metà dell’opera, ma non disperate, se avete incontrato qualche incidente di percorso noi siamo qui per questo! Oggi vogliamo svelarvi come riconoscere alcuni (fin troppo) comuni errori di UX e come risolverli efficacemente, in modo che il vostro e-commerce “non faccia brutta figura” e possa competere ad armi pari con quello dei vostri più acerrimi competitor. Ecco la prima parte degli errori di ux design dedicata a siti web e e-commerce!
Amore a prima vista
Il sito web oggi è il primo biglietto da visita per i vostri futuri clienti e, se non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione, la first impression è sicuramente il primo degli errori di ux da evitare. Un po’ come sbagliare il proprio nome quando ci si presenta, il vostro sito web deve dichiarare in ogni sua pagina chi siete, che cosa fate e perchè lo fate meglio degli altri, dal momento che l’utente può atterrare sul vostro e-commerce in qualsiasi parte, non necessariamente in homepage. Nello speed date con l’utente, se sarete rapidi e convincenti, questo diventerà cliente, ma come farlo? Nell’header la parte alta dedicata convenzionalmente al logo e al menu (nonché parte quasi sempre visibile e fissa in ogni pagina) siate parlanti:
- Chi siamo? Con il logo e la value proposition, ma anche con l’ID del sito;
- Che cosa vendiamo? Ad esempio con le voci di menu di navigazione;
- Quali sono i nostri vantaggi? Soprattutto con la value proposition;
- Extra: tutti gli elementi che possono far intendere la presenza di un e-commerce come l’icona del carrello oppure i testi dedicati alle spedizioni e promozioni.
Un esempio?
Kit, portami a casa
La navigazione di un sito web è tutto ciò che permette all’utente di orientarsi e reperire informazioni al suo interno. Gli errori di ux qui sono molto frequenti, dovuti spesso a una scarsa architettura, gerarchia e labeling delle voci. Box e sezioni , titoli e breadcrumbs fanno sì che l’utente non si perda e che riesca a individuare a colpo d’occhio dove si trova, come ci è arrivato e quello che sta cercando. Proprio come detto sopra, un’architettura informativa ben strutturata e un menu parlante oltre a presentare il brand, lo orienta al suo interno. Chi non capirebbe di che cosa tratta questo e-commerce?
Chi cerca trova
O searchability, è uno dei pilastri di tutta la user experience. L’utente che naviga sta cercando qualcosa e deve essere messo in grado di farlo. Sembra impossibile ma per molti questa funzionalità è ancora oggi sottovalutata, benché sia una delle poche azioni che gli utenti compiono sul web, e il successo di Google ne è una prova. Un e-commerce senza motore di ricerca (a meno che non vendiate un solo prodotto) è come un negozio senza commessi: nessuno che ti aiuta a trovare quello che stai cercando. Ovviamente tutto ciò si traduce in vendite non effettuate e clienti persi. La search box, ovvero la casella di ricerca, è uno strumento tanto semplice quanto potente che, oltre a funzionare, dovrebbe:
- essere visibile in ogni pagina del sito e in posizione standard, meglio se corredata da l’autocomplete con un’anteprima fotografica dei risultati.
- avere la pagina che restituisce i risultati completa, con tutte le informazioni necessarie (ad esempio: immagine, titolo, informazioni e pulsante di aggiunta al carrello);
- avere la pagina no results che permetta all’utente di continuare la navigazione benché la ricerca non sia andata a buon fine (ad esempio con link a prodotti correlati o suggerimenti).
Come evitare gli errori di UX
Per essere sicuri al 100% di non commettere errori vi consigliamo di leggervi il nostro libro di Web Usability o partecipare ai nostri corsi di formazione. Scopri le prossime date!