Come scegliere la UX Agency che fa per te

Per il tuo sito, per il tuo eCommerce, oppure per una landing page, una App, un Software, una intranet…

Vogliamo aiutarti a trovare l’uscita di un labirinto.

Arriva il momento in cui hai bisogno di un nuovo sito, o devi rinnovare quello che già esiste, ma inizia a mostrare i segni dell’età (lo stesso vale per qualunque altro progetto digitale).

Quando si intraprendono questi progetti, il brand design, il design dell’interfaccia e il design dell’esperienza utente sono elementi cruciali perché il prodotto finale risulti efficace.

Ecco perché, prima che il progetto inizi, il focus deve essere un altro: non come fare UX design, ma come scegliere la UX Agency più adatta.

Il fatto è che delle tante agenzie e degli studi che si occupano di design digitale a tutto tondo, di brand design e di UI/UX design (e senza contare i freelance disponibili sul mercato), non ne esiste uno “migliore”: esiste però quello giusto per il tuo progetto di UX design specifico in un dato momento e con un dato obiettivo.

Come si sceglie allora “il migliore” studio di design digitale? 

Per aiutarti in questo compito – tutt’altro che banale – ti proponiamo un itinerario in 10 tappe: una “raccolta di indizi” che ti permetterà di capire qual è la migliore agenzia digitale per l’UX design del tuo progetto.

Le 10 tappe per scegliere la UX agency con la quale lavorare

 

1 – Scegli una UX agency che abbia un buon portfolio

Questo è facile, si traduce in lavora con chi ha esperienza. Ma non solo:

  • Spesso viene consigliato di prediligere agenzie che abbiano già lavorato su progetti simili al tuo. Per noi questo non è così importante, perché più che altro riteniamo importante che l’agenzia abbia un metodo chiaro e flessibile, e che sia in grado di applicarlo a ogni progetto.
  • Puoi verificare eventualmente che il fornitore sia a suo agio su progetti B2B o B2C, a seconda di quello di cui hai bisogno.

Oltre al portfolio, valuta recensioni e testimonianze sul lavoro dell’agenzia. Valuta soprattutto i casi studio (sono gli elementi più importanti di un portfolio). Se possibile, confrontati con gli ex clienti dell’agenzia per avere un feedback concreto – LinkedIn serve anche a questo!

2 – Scopri il team che lavorerà al tuo progetto

Fai queste domande:

  • Che figure verranno davvero dedicate al progetto?
  • Ogni step del progetto (analisi, design, testing) sarà presidiato dalla giusta professionalità?
  • I profili hanno l’esperienza adeguata (e quella che ti verrà fatturata)?
  • Come comunicherai con il team?

Un suggerimento: puoi verificare sul sito dell’agenzia alla quale ti rivolgi e su LinkedIn ruoli, abilità, specializzazioni ed esperienza di ogni persona coinvolta nel progetto. C’è un professionista o una figura autorevole che spicca all’interno del team? Sono figure aggiornate? Qualcuno di loro insegna, ha scritto libri o magari gestisce un canale di comunicazione social tematico?

3 – Valuta la relazione con il cliente, cioè con te

Questo è la diretta conseguenza del punto precedente:

  • Chi sarà il tuo diretto riferimento?
  • La comunicazione è già da ora facile, precisa e puntuale?
  • Il tuo referente è attento alle tue esigenze, ma anche proattivo?

È infine fondamentale verificare che ogni comunicazione sia compresa dal referente e trasmessa al team di lavoro con chiarezza. Niente telefono senza fili, insomma.

4 – Durante la fase conoscitiva, verifica che ti vengano fatte le domande giuste

Le domande giuste sono queste:

  • Cosa vuoi ottenere con il progetto?
  • Quali sono i problemi reali da risolvere?
  • Quali sono le metriche con le quali misurare il futuro successo del progetto?

Che sensazione hai? Che l’agenzia stia studiando il tuo caso, o che stia aspettando il momento giusto per applicare un template uguale a mille altri?

5 – Ascolta il metodo di lavoro… e confrontalo con le tue possibilità

Valuta il flusso di lavoro che ti viene proposto, le attività previste, i tool che saranno usati, le tempistiche previste, gli strumenti usati per comunicare con te e con il tuo team.

A questo punto, chiediti se ti piace il processo di lavoro che ti viene proposto. Chiediti se funzionerà, una volta sovrapposto ai meccanismi interni della tua azienda.

Il dialogo tra voi e loro ha le premesse per funzionare?

Questo tema è particolarmente sensibile in vista di incontri intermedi, allineamenti, presentazione di milestone.

6 – Verifica l’adattabilità dell’agenzia

Nessuno di noi ha la sfera di cristallo, e quindi non è possibile sapere in anticipo come l’agenzia gestirà i cambiamenti in corso d’opera. Eppure, la flessibilità è una delle doti più utili in un rapporto cliente-fornitore: l’agenzia sarà in grado di capire le nuove richieste? Di percepire i cambiamenti delle condizioni esterne? Saprà definire i confini delle nuove attività?

Per quanto possibile, ti rimandiamo ancora a Linkedin, ai casi studio in portfolio, alle recensioni e alle testimonianze.

7 – “Senti” la relazione

Pensa a queste tre skill:

  •  Attenzione: il referente capisce cos’è il tuo brand e quali sono i suoi valori? Spiega le proposte che ti fa? Cura i dettagli del lavoro, ma anche quelli della comunicazione con te?
  • Empatia: fin dal primo momento, ci sono le condizioni perché si instauri una relazione non solo commerciale, ma anche umana?
  • Proattività: l’agenzia non è un fornitore da spremere, ma un attore capace di esprimere competenza, creatività e soluzioni alle quali non avevi pensato. Ti sembra che sia così?

Se queste tre condizioni sono verificate, sei sulla buona strada per una relazione professionale non solo efficace, ma anche costruttiva e stimolante.

8 – Valuta il budget

Un must di ogni relazione cliente-fornitore, per il quale non dovresti avere bisogno di indicazioni. Tuttavia, verifica:

  • Quali profili professionali ti vengono proposti
  • Che pricing structure viene applicata
  • Cosa include/esclude il preventivo
  • Che sistema di pagamento viene proposto

Il rapporto budget/costo è la pietra miliare (e spesso l’ultima parola) di ogni relazione con i fornitori.

9 – Metti insieme gli “indizi” raccolti fino a questo punto

Sbagliare fornitore può avere diverse conseguenze indesiderate:

  • le tempistiche del progetto si dilatano
  • attività non preventivate e costi extra aumentano
  • le condizioni di lavoro cambiano in corso d’opera
  • il prodotto finale può non rispondere ai tuoi desideri
  • il progetto può arenarsi

Un errore di valutazione nella scelta del fornitore può rallentare il tuo business… e costarti caro.

10 – Apprezza il fornitore che rinuncia al lavoro

Può succedere: il progetto non è nelle sue corde. È troppo articolato, oppure è troppo piccolo. O ancora, il fornitore non può offrire il set completo di competenze necessarie, e dovrebbe subappaltare alcune attività. Oppure, le tempistiche che richiedi non sono compatibili con il suo metodo di lavoro.

Tieni il fornitore che dice no in considerazione per il futuro, e apprezza l’onestà di chi, nel proverbiale “mondo di squali”, non ti vuole vendere a tutti i costi i propri servizi.

Così come il rapporto di lavoro coinvolge due parti, anche la decisione sulla presa in carico di un progetto dovrebbe spettare ad entrambe.

3 consigli per semplificarti la vita e non perdere tempo nella scelta della UX Agency con la quale lavorare

1 – Lo ripetiamo, il portfolio è un elemento chiave per la valutazione del lavoro di un’agenzia. Fatti in particolare queste domande:

  • Il portfolio della design agency sembra “gonfiato” con tanti lavori poco giustificati?
  • I lavori sono presentati sommariamente, o c’è un case study che li giustifica?
  • Sono presentati alcuni risultati concreti (anche se spesso, per privacy o per scelta del cliente finale, non possono essere comunicati)?
  • I lavori in portfolio sembrano essere fatti con lo stampino, applicando un template o riadattando infinite volte gli stessi (pochi) elementi?

2 –Il design digitale è la sommatoria di branding, UX e UI: al suo interno ci sono strategia e identità di marca, ricerca con gli utenti e testing approfonditi, copywriting e design visuale. Un progetto di design è buono quando oltre al business e alle persone viene preso in considerazione anche il brand. Lo stesso vale per i valori che informano l’attività, la vision e il team di una UX design agency.

3 – Fai la tua parte. Redigi una lista di elementi che il tuo progetto deve includere. Puoi chiamarlo brief semplificato o lista della spesa, non importa, segna però:

  • Obiettivi
  • Funzionalità
  • Budget che vuoi o puoi stanziare

Ti permetterà di arrivare preparato a ogni incontro, semplificherà il dialogo con l’agenzia di UX/UI design che stai valutando, e contribuirà a risparmiare il tempo di tutti.

Buona ricerca!

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