User interface design: come sfruttare le basi della psicologia per creare un’esperienza utente ottimale
La psicologia e l’UI design sono campi strettamente correlati, in quanto entrambi si concentrano sulla comprensione del comportamento umano e sulla progettazione di prodotti o sistemi di facile utilizzo ed efficaci. Incorporando i principi psicologici nella progettazione UI, i designer possono creare interfacce più coinvolgenti, persuasive ed efficaci.
Vediamo quali sono le teorie psicologiche che possono aiutare a rendere migliore l’esperienza utente del nostro prodotto o servizio.
Psicologia cognitiva
La psicologia cognitiva è una branca della psicologia che si concentra sullo studio dei processi mentali che stanno alla base del pensiero, della percezione, dell’attenzione, della memoria, del linguaggio, dell’apprendimento e del ragionamento umano.
Effetto Alone
Il primo a parlarne fu lo psicologo statunitense Edward Lee Thorndik, negli anni ’20 del secolo scorso, descrivendolo come un bias cognitivo per il quale la percezione di un tratto di una persona viene utilizzato per formulare un giudizio complessivo su quello specifico individuo. Un esempio pratico: giudicare intelligente, a prima vista, un individuo di bell’aspetto.
Qual è il parametro universale che viene utilizzato per valutare un sito?
La risposta è sconvolgente nella sua semplicità: gli utenti si fanno guidare dalla prima impressione che hanno del layout, del copywriting e persino dei colori utilizzati.
Naturalmente non si tratta dell’unico principio che tengono a mente: a fianco di esso compaiono l’usabilità e la navigabilità.
Ma non è un’esagerazione affermare che l’aspetto estetico si è appropriato anche del web.
Prima di accingersi alla navigazione all’interno di un sito, l’utente ne osserva il design. Se questo rispetta certi canoni, il visitatore rimarrà sulla nostra pagina, ma se ciò non accade uscirà subito e proseguirà nella sua ricerca.
Ecco, quindi, che la coerenza visiva, ovvero creare uniformità tra gli elementi UI, la tipografia e il colore, diventa un elemento fondamentale per fare una buona impressione esteticamente e favorire il successo del tuo prodotto o servizio.
Perché è così importante? Semplifica agli utenti la comprensione dell’interfaccia, favorendone la familiarità di utilizzo.
Teoria del carico cognitivo
È stata sviluppata alla fine degli anni ’80, dallo studioso John Sweller, e sostiene che le persone possono elaborare solo una quantità limitata di informazioni contemporaneamente.
Come spiega Kathryn Whitenton nel suo articolo “Minimize Cognitive Load to Maximize Usability” pubblicato sul Nielsen Norman Group «la quantità di potenza di elaborazione mentale necessaria per utilizzare il tuo sito influisce sulla facilità con cui gli utenti trovano i contenuti e completano le attività»
I progettisti possono applicare questa teoria basando lo sviluppo dell’interfaccia su due caratteristiche:
- Semplicità
Comporta la rimozione di elementi non necessari, come testo o grafica disordinata.
Poiché semplificando l’interfaccia, gli utenti possono concentrarsi sugli elementi essenziali del prodotto o del servizio, che gli permetteranno di soddisfare perfettamente i propri bisogni. - Chiarezza
Per una buona esperienza utente l’interfaccia dovrebbe essere di facile comprensione e utilizzo, anche per gli utenti alle prime armi. L’uso di un linguaggio chiaro e conciso, come semplici istruzioni o etichette, può aiutare gli utenti a capire come interagire con il prodotto o servizio. Fornendo chiarezza nel design, gli utenti possono comprendere rapidamente l’interfaccia e le azioni necessarie per raggiungere i propri obiettivi.
Gestalt
Psicologia della Gestalt è una corrente psicologica che si è sviluppata all’inizio del ‘900, in Germania, ed è incentrata sui temi della percezione delle forme e dell’esperienza.
Sostanzialmente noi, esseri umani, percepiamo gli elementi in modo diverso a seconda dell’insieme di cui fanno parte. Non percepiamo i singoli elementi uno a fianco all’altro, ma percepiamo un qualcosa di differente.
- Il principio di prossimità: afferma che all’interno di una composizione o di un’immagine, gli elementi vicini tra loro vengono percepiti come un elemento unitario mentre gli elementi distanziati sono percepiti come appartenenti a gruppi separati.
Questo principio, applicato alla tipografia, è alla base della buona leggibilità di un testo.
Finché le righe di testo sono poste una vicina all’altra le percepiamo come un elemento unico: che sia un paragrafo o una colonna di testo.
Nel momento in cui inseriamo troppo spazio tra una riga e l’altra, le righe iniziano a sembrarci come elementi distinti tra loro e non come parte dello stesso testo.
Infatti, a livello semantico si utilizza la suddivisione in paragrafi per organizzare i concetti all’interno di un testo.
Stessa cosa avviene ovviamente con lo spazio tra le parole o tra le lettere. Se lo spazio tra i vari elementi è troppo non percepiamo più un’unità tra essi.
Quanto detto finora vale anche per il layout di un’interfaccia.
Cito un esempio fatto da Aurora Harley nel suo articolo “Proximity Principle in Visual Design” pubblicato sul Nielsen Norman Group lei scrisse «nell’area dell’intestazione del sito web del Wellington City Council, la funzione di ricerca si trova sulla stessa riga della navigazione principale del sito se visualizzata su un grande schermo. Tuttavia, lo spazio vuoto aggiuntivo tra la navigazione principale e la ricerca indica che appartengono a gruppi separati e quindi hanno funzionalità distintive. Questo spazio bianco è fondamentale per far risaltare la funzione Cerca dal resto del menu principale»
Infine, non possiamo non menzionare i modelli mentali: rappresentano il modo in cui le persone comprendono e interpretano il mondo che le circonda. Vediamo alcuni esempi di modelli applicati alle interfacce per sviluppare l’esperienza utente desiderata.
- Modello mentale di percorso: questo modello si concentra sul percorso dell’utente attraverso il sistema e si basa sull’idea che gli utenti abbiano un obiettivo specifico quando utilizzano il sistema. In questo caso, l’interfaccia utente dovrebbe essere progettata in modo da guidare l’utente verso il suo obiettivo in modo intuitivo e senza interruzioni.
- Modello mentale di controllo: questo modello si basa sull’idea che gli utenti abbiano un certo grado di controllo sul sistema e che l’interfaccia utente debba consentire loro di esercitare questo controllo in modo facile e intuitivo.
- Modello mentale di dialogo: questo modello si concentra sul dialogo tra l’utente e il sistema e si basa sull’idea che l’interfaccia utente debba essere progettata in modo da favorire la comunicazione e la comprensione reciproca tra l’utente e il sistema.
- Modello mentale di feedback: questo modello si basa sull’idea che l’interfaccia utente debba fornire all’utente un feedback chiaro e immediato sulle sue azioni e sul funzionamento del sistema.
Psicologia Emozionale
La psicologia emozionale è una branca della psicologia che si concentra sullo studio delle emozioni, dei loro processi cognitivi e delle loro manifestazioni comportamentali. La psicologia emozionale esplora il modo in cui le emozioni influenzano la nostra percezione, il nostro pensiero, il nostro comportamento e la nostra esperienza di vita in generale.
Teoria dei colori
I colori hanno un forte impatto sulle nostre emozioni e sul nostro comportamento.
Per la psicologia, il colore è un processo di elaborazione, della mente umana, e portatore di significato psicologico-emotivo capace di generare differenti sensazioni.
I progettisti utilizzano la psicologia del colore per creare interfacce che suscitino emozioni specifiche negli utenti.
Rafael Romis nel suo articolo “3 Psychology-Based Web Design Tactics That Influence Action” pubblicato su Forbes spiega come «il blu, ad esempio, si è scoperto che ispira fiducia e un senso di sicurezza, motivo per cui viene spesso utilizzato dalle banche. Il rosso crea un senso di urgenza e si dice che aumenti la frequenza cardiaca, il che spiega perché questo colore viene spesso utilizzato per le svendite. Il verde è un colore facile da elaborare per l’occhio ed è spesso associato alla ricchezza.»
La scelta di un determinato colore influenza anche l’attenzione del consumatore e di conseguenza porta a obiettivi differenti in ambito commerciale.
Ad esempio, i colori accesi e vivaci possono catturare l’attenzione dell’utente e rendere il sito web più visibile, ancora l’uso di colori complementari può creare contrasto e attirare l’attenzione su parti specifiche del sito web, come i call-to-action o i pulsanti di navigazione.
In generale, è importante scegliere i colori del sito web in base al messaggio che si vuole comunicare e all’obiettivo del vostro prodotto o servizio.
Se il sito web è destinato a un pubblico giovane, si possono utilizzare colori vivaci e accesi per creare un’atmosfera gioiosa e spensierata. D’altra parte, se il sito web è destinato a un pubblico professionale, potrebbe essere più appropriato utilizzare colori sobri e neutri per dare un’immagine di serietà e affidabilità.
Quindi, come curare la fase di scelta dei colori?
Puoi seguire semplici regole:
- focalizzarti su un “core” colore per definire la tua brand identity forte e riconoscibile
- cercare di differenziarti dalla concorrenza
- credi nel tuo colore e quindi riproponilo nel tempo
- scegli i giusti colori per veicolare specifici messaggi
- ricordati che colori, come il rosso e il verde, rappresentano delle convenzioni ormai consolidate: rispettivamente stati di errore e stati di successo.
Design Emozionale
Le emozioni sono il modo in cui gli esseri umani danno senso alla realtà che li circonda e il design emozionale è il modo in cui un determinato prodotto digitale fa sentire gli utenti. Nel suo libro pubblicato nel 2004 e intitolato “Emotional design” Donald Norman descrive i tre livelli di elaborazione, del cervello, da cui derivano le emozioni: il livello viscerale, il livello comportamentale e il livello riflessivo.
Lo studio dei processi che regolano questi livelli si dimostra fondamentale per realizzare prodotti che abbiano successo sotto il profilo dell’estetica, dell’usabilità e del coinvolgimento emotivo, al punto che ciascuno di essi richiede un diverso stile di design.
I concetti espressi da Norman sono applicabili a qualsiasi ambito di progettazione.
Come utilizzare il design emozionale a proprio vantaggio?
- Usa l’umorismo in modo appropriato per creare un legame con gli utenti.
- Usa emoji, suoni oppure “microgesti” per stabilire una connessione personale. Un ottimo esempio è il tremolio dello schermo di Apple per password errate che imita lo scuotimento della testa degli umani per rifiutare qualcosa.
- Rendi le brutte esperienze più tollerabili con piccole ricompense. Google Chrome utilizza il gioco dei dinosauri per mantenere gli utenti coinvolti quando la loro connessione Internet viene interrotta.
- Usa il “microcopy” per coinvolgere l’utente e creare un marchio riconoscibile. Le tue schermate di benvenuto, i moduli di contatto, le barre di ricerca e persino i messaggi di errore 404 sono tutte opportunità per infondere personalità al tuo marchio attraverso la scrittura.
- Crea connessioni umane: le persone rispondono positivamente alle interfacce che hanno un’impronta umana e personale. Infatti, i progettisti cercano di sviluppare interfacce il più possibile “relazionabili” e coinvolgenti.
Non vogliamo inondarvi di troppe informazioni, abbiamo fatto una panoramica generale sulle teorie psicologiche più comuni e utili ma non possiamo lasciare fuori queste due leggi altrettanto fondamentali:
Legge di Hick-Hyman
Questa legge, che prende il nome dai suoi fautori gli psicologi William Edmund Hick e Ray Hyman, afferma che “aumentando il numero di scelte aumenterà il tempo di decisione”.
I progettisti di interfacce possono applicare questo principio limitando il numero di opzioni presentate agli utenti e rendendo chiaro quale sia la scelta più importante o consigliata. Un esempio è il menu principale che deve offrire poche opzioni, quelle più utili per il tuo business e immediate per il raggiungimento degli obbiettivi dell’utente finale.
Sempre Rafael Romis nel suo articolo “3 Psychology-Based Web Design Tactics That Influence Action” spiega come sia «importante incanalare i visitatori attraverso un determinato percorso: la home page dovrebbe fungere da semplice mappa che possono seguire fino alla pagina successiva. Puoi avere alcuni banner o link chiave che evidenzino il percorso verso una manciata di altre pagine chiave (o raccolte di prodotti) che i visitatori probabilmente cercheranno.»
Legge di Fitts
Prende il nome dal suo fautore Paul Fitts che la pubblicò per la prima volta nel 1954.
Questa legge afferma che il tempo necessario per raggiungere un obiettivo dipende dalla distanza e dalle dimensioni dell’obiettivo stesso.
Come suggerisce un articolo pubblicato nel 2022 da Raluca Budiu intitolato “Fitts’s Law and Its Applications in UX ”pubblicato sul Nielsen Norman Group, per applicare questa legge alla UX le linee da seguire sono due: rendendo gli elementi cliccabili più grandi e più facili da raggiungere, soprattutto sui dispositivi mobili.
- Ingrandire le icone e aggiungere le etichette che ne facilitano la comprensione «la legge di Fitts afferma chiaramente che le persone saranno più veloci a fare clic, toccare o passare il mouse su obiettivi più grandi. Non solo, ma i tassi di errore diminuiscono all’aumentare delle dimensioni target.»
- Facilitare il raggiungimento gli obbiettivi riducendone la distanza tra gli elementi.
Ad esempio, nel menù di navigazione a torta, a differenza di quello lineare, tutti gli elementi del menu sono posizionati su un cerchio attorno alla maniglia e quindi sono ugualmente lontani dalla maniglia. Di conseguenza, il tempo per raggiungere una qualsiasi di queste opzioni sarà lo stesso.
Per un’ulteriore ottimizzazione, posiziona gli obiettivi correlati uno vicino all’altro/vicini tra loro.
Conclusione
In conclusione, i principi base della psicologia umana possono effettivamente fare una grande differenza nell’influenzare il successo del proprio prodotto o servizio. Identificando alcuni di questi trigger psicologici, puoi andare oltre il semplice design e migliorare tutte le tue metriche.
Ricorda che se vuoi convertire più visitatori in clienti, devi fornire loro un servizio migliore. Tutto comincia con la comprensione del tuo pubblico e di ciò che cerca, delle sue esigenze, in modo da poter presentare la tua offerta in un modo che abbia il massimo impatto.