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UX-Teca: La Caffettiera del Masochista

3 Maggio 2016 UX Design

Con La Caffettiera del Masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani di Donald Norman inauguriamo una serie di consigli di lettura dedicati alla UX, insomma vi consiglieremo i libri che non possono mancare nella biblioteca di un User Experience Designer.

la caffettiera del masochista donald norman

Se ve lo state chiedendo Donald Norman è il Norman di Nielsen Norman Group, Bibbia nel campo dell’Ux Design da fine anni ‘90. Non a caso è stato proprio Donald Norman, uno dei massimi esponenti e studiosi di Scienza Cognitiva, a coniare il termine User Experience.

 

I invented the term because I thought Human Interface and usability were too narrow: I wanted to cover all aspects of the person’s experience with a system, including industrial design, graphics, the interface, the physical interaction, and the manual.

La prima edizione di “La Caffettiera del Masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani”
 risale al 1988, ma non è la data che lo rende una pietra miliare per ogni UX Designer, è l’approccio. Come potrete vedere dal titolo del libro i protagonisti sono gli oggetti quotidiani e il loro cattivo design. Proprio partendo dal design (e dai problemi) delle cose fisiche e “semplici” come gli oggetti di tutti i giorni si può capire come i principi del buon design si debbano applicare anche sul web e sulle app.

 

Dalla UX delle cose alla UX del web

Il libro porta il lettore in un viaggio metodico e ricchissimo di esempi che, nonostante siano datati per le tecnologie o gli oggetti citati degli anni ‘90, i concetti alla base restano un punto fermo e fondamentale per il buon design. Quante volte abbiamo sbagliato a spingere o tirare una porta? Quante volte abbiamo sbagliato ad accendere i fornelli del piano cottura? La colpa non è nostra, ma dell’oggetto che suggerisce all’utente un uso sbagliato, nell’interazione con esso.
Tutto ciò si spiega con la mancata corrispondenza tra il modello concettuale del progettista, dell’utente e l’immagine del sistema, ovvero dell’oggetto. Solo quando questi tre modelli concettuali corrisponderanno l’oggetto potrà risultare effettivamente usabile.

conceptual_models

Facendo un esempio di buon web design, l’icona della homepage, ovvero la casa, corrisponde al modello concettuale del progettista, dell’utente e del sistema avendo tutti e tre lo stesso significato standard di punto di partenza.

Questo e tanti altri principi vengono illustrati da Donald Norman, indispensabili per la progettazione di un’ottima UX, esperienza utente. Questi principi sono sempre validi: per gli oggetti, per i siti web e per le applicazioni applicazioni, nonostante “La Caffettiera del Masochista” sia stata scritta quando internet non era ancora un fenomeno di massa, perché nonostante siano passati tanti anni, ancora troppo spesso si tende a mettere in primo piano l’estetica di un prodotto, piuttosto che la sua facilità d’uso.

Per approfondire:

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  • Guarda questi esempi di cattivo design segnalati dagli utenti
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